Mercoledì 3 maggio ci sono venuti a trovare i ragazzi di Tin Hat Games e hanno presentato il loro ultimo progetto: Dungeon Digger. Prima di iniziare la serata di gioco abbiamo portato Alessandro e Manuel a fare una piccola maratona di “pizza”, così, subito, per stordirli e accoglierli nel migliore dei modi. Dopo tanta pizza e qualche chiacchiera siamo tornati in associazione per iniziare la serata.
Per chi non lo conoscesse Dungeon Digger è un gioco che posso definire di “dungeon building” dove, impersoniamo un Signore del Male che aiutato dai propri sottoposti deve costruire i sotterranei, ostacolare gli altri giocatore e arrivare al centro del tabellone per completare un determinato obbiettivo. Le meccaniche principali del gioco sono quelle di piazzamento tessere, pianificazione azioni, e gestione mano di tessere/carte. Le partite svolte in associazione, tutte a 5 giocatori hanno occupato circa 50 minuti e questo piazza il titolo in una fascia interessante, in quanto il gioco è divertente, offre diverse scelte tattiche, ma rimane comunque di durata contenuta. A inizio partita è possibile scegliere uno dei Signori del Male, ognuno diverso dall’altro per concept, abilità speciali e poteri. Il reparto grafico è veramente d’effetto. Gli Sgorbi (ovvero i minion sacrificabili che il Signore del Male utilizza per i suoi loschi piani) hanno un appeal accattivante, la disegnatrice Laura Guglielmo ha fatto veramente un ottimo lavoro. Matteo e Alessandro hanno portato in associazione una copia “definitiva” del gioco, ovvero simile nel 99% delle sue parti alla copia che ci verrà spedita a casa. L’impressione finale è veramenete buona e non vedo l’ora di avere la mia copia fra le mani.
Attualmente la campagna kickstarter di Dungeon Digger è ancora aperta e se siete interessati, avete ancora qualche giorno per dare il vostro pledge, QUI il link.
A titolo personale e a nome di Torre Nera ringrazio i ragazzi di Tin Hat Games per la loro disponibilità e cortesia, sperando di rivederli in associazione per loro future creazioni.
Ciao, Fabio