Benvenuti o bentornati! Questa è una nuova puntata di “Gioco di Ruolo in pillole”: una piccola rubrica mensile, scritta per la collaborazione tra le due associazioni Camarilla Italia e Torre Nera, che si pone come scopo quello di spiegare cosa c’è alla base di questo hobby.
Una guida, stilata da me medesima senza alcuna pretesa professionale, chiara e concisa: una pillola da mandare giù tutta d’un fiato.
Quando ho iniziato a pensare a quale potesse essere l’argomento di oggi le mie opzioni ricadevano su tutt’altro. Il mondo dei giochi di ruolo è talmente vasto che le discussioni possono andare avanti per diverso tempo, senza fermarsi né calare di qualità.
Ma per me, questo, è l’ultimo articolo dell’anno sul sito, quindi volevo dare una degna conclusione per la “Prima Stagione”, senza pensare se verrà rinnovata o meno.
Dodici articoli da quando ho scritto i sette buoni motivi per iniziare a giocare di ruolo. Ci ho riflettuto su e infine mi sono posta una domanda: cos’è che spinge me a continuare a giocare di ruolo?
La risposta non è poi così scontata, specie quando ci si impegna seriamente e si prendono responsabilità nell’associazione di cui si fa parte: diventa automatico esporsi al giudizio degli altri, sia in positivo che in negativo. L’atmosfera non può essere sempre rose e fiori, in questi casi è importante non perdere di vista l’obiettivo iniziale.
Giocare di ruolo è l’interpretazione di qualcosa diverso da noi, a prescindere che sia vampiro, licantropo oppure mago. Creare il proprio personaggio è un lavoro su sé stessi, per trovare i punti di forza e debolezza e ribaltarli, trasformandoli in qualcos’altro. Interagire con chi ci circonda, poi, diventa diverso ogni volta.
Quando ci si dedica al divertimento degli altri e non più esclusivamente al personale, si ha la possibilità di inventare nuove storie e veicolarle sempre in maniera differente dalla precedente. Arricchire sessione dopo sessione con dettagli esclusivi la propria interpretazione e performance contribuisce a rendere vario e vasto un mondo inventato dalla mente dei creatori dei manuali, espandendolo e aggiungendo il tassello del punto di vista personale.
L’impegno porta soddisfazione, soprattutto nel momento in cui i giocatori si avvicinano per ringraziarti della bella serata passata. L’aiuto che hai dato loro nello sbloccarsi da una situazione scomoda, piuttosto che una spinta a rompere lo status quo delle cose, alimenta il divertimento dei giocatori che alla volta successiva trovano il coraggio di osare e fare di più.
Ciò che mi spinge a continuare, quindi, è il sorriso che il mio operato può far spuntare sul volto dei giocatori. Può essere difficile e non deve mai essere dato per scontato. Ma quando accade ripaga di tutti i momenti complicati, i dissapori e il malcontento.
Grazie per aver letto il mio articolo. Alla prossima!
Tiziana Valentino
Gruppo letterario Camarilla Italia