Diario di una giocatrice di ruolo imbranata: la creazione del personaggio

Tornano le rocambolesche avventure di una giocatrice di ruolo live nabba over 9000: quest’oggi mi accingo a parlare di un argomento che potrebbe sembrare semplice ma che in realtà è pieno di insidie.

La creazione del personaggio.

Eh già, in qualsiasi gioco di ruolo serve un po’ di tempo per decidere chi o cosa essere in quella determinata cronaca, con contesti e situazioni specifici.
Che sia un cartaceo, un live o un play by chat, il personaggio dovrai comunque costruirtelo, scegliendo il suo aspetto, le sue caratteristiche, la sua storia, la psiche e tutto ciò che ne consegue…

Bello vero? Sì, ma anche estremamente complicato.

Cosa ci sarà mai di così astruso nel creare una persona nuova da zero? Nulla, nulla proprio.
Dividerò questa pagina di diario in due parti, perchè sostazialmente in due parti si divide la costruzione di un PG di un gioco di ruolo live: la scheda, che riguarda tutto l’aspetto tecnico (skill, discipline etc, etc) e la storia, che invece si concentra sull’ambito narrativo e, a mio avviso, più personale.

LA SCHEDA.

Immaginatevi una ragazza che non conosce niente di giochi di ruolo live. Immaginatevela catapultata per caso (e per sbaglio) a una sessione di Vampire The Requiem, spinta dal suo ragazzo dell’epoca, contrariata e abbastanza immusonita.
Quella ragazza sta di fronte al master, scheda alla mano rigorosamente vuota e…beh, poco tempo per avere un’istruzione chiara sulle varie voci segnate nero su bianco.

Ecco, quella ragazza sono io alla mia prima sessione.

Metà delle cose segnate nella scheda dell’epoca io non sapevo neanche come usarle, non sapevo che alcune cose andassero in combo con le altre quando si tirano i dadi, non sapevo cosa comportasse avere Dominate a 1 e Animalismo a 3 per una Ventrue.

Si si, crocifiggetemi. Non merito altro.

Andando avanti ho compreso che avere una scheda costruita bene avrebbe potuto rendere un personaggio da “puramente decorativo” a “una delle portate principali” di un evento.
Una scheda ben fatta è una scheda performante e una scheda performante rende il personaggio funzionale in determinati settori, migliorabili con il tempo e i punti esperienza.

La cosa importante che va tenuta in considerazione è che un personggio non può essere esperto in tutto, va fatta una selezione di cosa ci piacerebbe andare a giocare: un PG tarato sugli attributi fisici, un manipolatore, un mentalista, un arcanista…

Di concept ce ne sono a bizzeffe, basta sceglierne uno e calibrare la scheda su di esso, mettendo più punti su quelle discipline o skill che ci permettono di essere più performanti in quel determinato settore.

Quindi si, ho compreso a mie spese che avere una scheda decente sia importante, molto direi, ma non fondamentale.

Come? Avere una scheda funzionale significa che il personaggio può vincere di più! Può fare più cose! Può essere forte!!!!

Sì, sì. Tutto corretto.

Ma lo scopo principale di un gioco di ruolo è insito nella parola stessa: giocare un ruolo. E farlo non significa focalizzarsi solo sulla scheda, ma anche sull’altro settore che costruisce il personaggio, ovvero il Background, la storia.

LA STORIA

Quando giocai per la prima volta la mia prima PG, una Ventrue Ordo Dracul, non avevo la benchè minima idea di che storia costruirle alle spalle.
Avevo scelto un nome, un cognome e basta: come già ho detto ero sicura che non avrei mai più giocato live, per cui non mi ci ero nemmeno impegnata.

Entrai in sessione con una scheda alla mano e zero idee su cosa fare per le successive tre ore.
Ricordo che, effettivamente, l’assenza di un background ebbe un certo peso sulla qualità delle mie giocate: alcune le rammento nitidamente con imbarazzo e sono gelosamente nascoste nei meandri del mio subconscio, nel vano tentativo di dimenticarle.

Con il senno di poi, penso che in quel frangente fui indotta a fare uno degli errori più grandi quando si crea un personaggio: partire dalla scheda.

Si potrebbe riassumere così:

Lato tecnico (scheda) -> lato narrativo/emotivo (storia)

Credo che invece si debba fare proprio l’opposto: partire da un’idea di personaggio, evolvere la sua storia, descrivere le sue caratteristiche peculiari (dettagli nel vestiario, nel trucco, aspetti psicologici, questioni etiche e morali…) e poi adattarci la scheda.
Perchè questo?
Viene più facile, a mio avviso, scrivere una storia. Lo abbiamo fatto tutti, pure a scuola quando la maestra faceva scrivere un racconto fantastico: pure il meno avvezzo alla scrittura è capace di mettere in riga due concetti per descrivere il decorso di una serie di eventi in logica consequenziale.
Mano a mano che scrivi aggiungi dettagli, l’idea si materializza e a termine della scrittura basta solo trasmigrarla in termini “tecnici”: punti, Skill, Discipline, Attributi, Alleati e compagnia cantando.

Io considero la sezione della Storia una parte “emotiva”, perchè è quella in cui i giocatori trasmettono parti di loro stessi: è un processo inevitabile, questo perchè alla fine i personaggi avranno i nostri connotati fisici e, per quanto diversi, la nostra mente.

Poi certo, un giocatore navigato ha più interesse a costruirsi la scheda e poi a fare il Background, spesso tirandolo pure via.
Sono punti di vista, che determinano anche due tipi di diversi di giocatori, dei quali parlerò più avanti: per ora basta sapere che per un nuovo giocatore l’approccio Background -> scheda è più funzionale dell’inverso.
Scrivendo la storia e tutto ciò che concerne la caratterizzazione del PG, il giocatore inizia già ad affezionarsi e ad incuriosirsi sul “come” rendere in sessione la sua creazione, portando a una motivazione maggiore per costruire la scheda.

Chiaramente questi pensieri non sono da prendersi come oro colato o una Bibbia: come sempre, io esprimo il parere di una giocatrice nabba, che però si è costruita studiando l’ambiente.

Detto questo, siamo giunti alla fine dell’articolo. Al prossimo mese con una nuova pagina e una nuova esperienza traumatica della giocatrice di ruolo imbranata!

 

Sofia Starnai
Gruppo Letterario Camarilla Italia
http://www.camarillaitalia.com