Salve a tutti, ragazzi. Come i più attenti di voi avranno già notato, sono la nuova penna (o, per meglio dire, la tastiera) di questo blog, ed oggi vi accompagnerò in un mondo che da un po’ di anni a questa parte mi è molto caro, e cioè quello dei videogiochi. E, visto che questo blog tratta principalmente di giochi di ruolo, perché non cogliere la palla al balzo e parlare di uno dei GDR più recenti? Più precisamente, mi accingo a parlare della nuova creazione targata Bethesda, Fallout 4, uscito alcuni mesi e che immagino tutti voi conoscano almeno per nome. Ma non sarà una semplice recensione: di quelle ne trovate già tante in tanti altri siti specializzati. Non sono qui per dirvi quanto sia bello il gioco, non vi parlerò di gameplay, grafica, ecc. ecc., ma vi dirò come mai, a mio modestissimo parere (ma anche per molti esperti del settore), il nuovo titolo della Bethesda spalanchi le porte a un genere tutto nuovo di RPG, introducendo nel genere alcune novità che le altre case produttrici rivali non potranno non tenere in considerazione d’ora in avanti.
Innanzitutto, prima di parlare delle numerose novità che il titolo porta non solo all’interno della saga, ma di tutto il genere dei GDR open world, bisogna fare un’importante premessa: Fallout 4 trascina dietro di sé tutte le classiche meccaniche che avevano anche i precedenti capitoli della saga, seppur con le dovute correzioni di tiro e rimaneggiamenti, e che hanno in generale la maggior parte dei titoli dello stesso genere: punti esperienza, crafting, centinaia di armi ed armature, dozzine e dozzine di missioni secondarie e di NPC con i quali interagire, una mappa di gioco liberamente esplorabile e centinaia di luoghi da scoprire, tutte meccaniche abbastanza classiche che tutti coloro avvezzi al genere sapranno riconoscere e apprezzare, meccaniche ormai da anni ben rodate. Ma, come ho detto all’inizio, non sono qui per fare una recensione del gioco, bensì per introdurvi ad alcune delle novità di spessore che la Bethesda ha introdotto con questo titolo.
Quando il producer del titolo Jeff Gardiner affermò che ci sarebberovolute più di 400 ore per portare a termine il gioco, pensammo tutti che la Bethesda avesse deciso di spararla così grossa per aumentare l’hype intorno al suo titolo di punta. Ma adesso, a quasi sei mesi dall’uscita nei negozi di Fallout 4, non posso che dare ragione a Gardiner: Fallout 4 è letteralmente INFINITO. E non solo per la mappa di gioco, che non è neppure così enorme come si potrebbe pensare, ma è veramente ricchissima di luoghi da vedere e dungeon da scoprire, ma per una ragione semplice, quanto innovativa, per un titolo del genere: in Fallout 4 non c’è Level Cap. Per chi non lo sapesse, il Level Cap è il tetto di livello massimo al quale si può arrivare con il nostro personaggio, arrivati al quale, spesso, non si ottengono più punti esperienza, non ci sono più aumenti nelle statistiche del personaggio ecc. Fallout 4 permette una crescita quasi illimitata del proprio alter ego digitale, tant’è che, dopo quasi 100 ore di gioco e dopo aver terminato la campagna principale, non sono neppure arrivato a sbloccare metà delle abilità disponibili al personaggio. Questa caratteristica, affiancata dal fatto che il gioco offre un tipo particolare di quest, ripetibili all’infinito e che forniscono un buon quantitativo di punti esperienza, fa in modo che il giocatore non possa praticamente mai dirsi soddisfatto della build del proprio personaggio, portandolo a farmare per molto, moltissimo tempo.
A questa meccanica delle missioni senza fine si aggiunge anche il fatto che, a campagna conclusa, il gioco non termina (come accade in alcuni open world) né ti obbliga a ripartire da un momento precedente alla missione finale (tristemente troppo comune, come prassi, persino nei giochi precedenti della stessa saga), ma continua esattamente da dove si interrompe il tuo finale di gioco, aggiungendo però, inoltre, nuove opzioni di dialogo con gli NPC, nuovi tipi di quest ripetibili all’infinito e nuove sequenze di gioco scriptate che ti introducono alle conseguenze delle tue ultime scelte. Un’altra idea intelligente di Bathesda, che porta il giocatore a non abbandonare il disco di gioco una volta terminata la storyline principale ma ad esplorare nuovamente il mondo in cerca di tutto ciò che è cambiato dopo la fine della storia.
Accanto a queste due meccaniche, però, non posso non parlare di quella che è, principalmente, la caratteristica che più salta all’occhio e più distingue Fallout 4 dai suoi concorrenti, e cioè una dettagliata (seppur non troppo complessa) meccanica da gioco gestionale. E non sto parlando dell’addobbarsi l’alloggio o di personalizzare la propria base: nel mondo di Fallout 4 ognuno dei tuoi (numerosi, all’incirca una ventina) insediamenti può essere ricostruito da zero, usando i materiali trovati in giro, fino a formare vere e proprio città con negozi, corrente elettrica, svaghi, ecc. Potrete costruire edifici (di ogni forma e dimensioni), strade, sistemi di illuminazione e di difesa, mobili, decorazioni, banchi da lavoro. Il più desolato villaggio sperduto sulle montagne, grazie ai vostri sforzi, può diventare una metropoli, ricostruendolo completamente ed attirando così nuovi coloni nel tuo insediamento, che andranno ad aumentare ancora di più la vivacità della città, dedicandosi a lavorare la terra, alla difesa della città o trovando lavoro come negozianti. Ma, ovviamente, ogni insediamento ha i suoi bisogni: dovrete fare in modo che ci sia cibo e acqua sufficienti, che sia sempre ben difeso dagli attacchi dei numerosi gruppi di predoni, che ci sia corrente elettrica sufficiente e, ovviamente, che ognuno dei tuoi coloni abbia un letto al quale tornare dopo una lunga e dura giornata di lavoro. Seppur molto intuitiva e non eccessivamente complicata (e non priva di qualche errore di programmazione) questa interessante meccanica di costruzione e gestione dei propri insediamenti è ben inserita all’interno del mondo di gioco, ed è un’aggiunta ben più complessa di qualsiasi altra cosa simile io abbia mai trovato in un gioco dello stesso genere.
Direi che, per oggi, possiamo anche finire qui. Ho già parlato abbastanza e, se siete arrivati fino a questo punto, significa che, alla fin fine, qualcosa che vi ha interessato devo pur averlo detto, e non posso che essere contento di ciò. Imparerete a conoscermi nei prossimi mesi, grazie agli articoli che continuerò a pubblicare, e, fino al nostro prossimo incontro, non posso che salutarvi e dirvi: ALLA PROSSIMA!
Da lettore assiduo del blog posso solamente accogliere con piacere l’arrivo di un nuovo scrittore. Complimenti x l’articolo interessante. Non sapevo che in f4 ci fosse pure il gestionale di città. .
F4 sicuramente è il sandbox gdr più vasto che abbia mai visto. Sono rimasto sorpreso dalle infinite possibilità disponibili per la customizzazzione del personaggio. Poi il gioco è supportato da espansioni e contenuti aggiuntivi, può essere paragonato a un “second life”. Mi chiedo quali saranno i “limiti” dei prossimi giochi se già in videogame come questo o tipo the witcher hai universi immensi, popolati da personaggi e vicissitudini da svolgere.