Giochiamo a… Showdown!

Ed eccomi al mio primo contributo su questo Blog!

Come leggerete, questa non sarà una recensione con voti e tutto il resto, quanto più un’impressione di gioco relativa alle mie partite al tavolo. Un modo semplice per portare all’attenzione giochi che per qualche motivo mi hanno colpito e divertito nelle mie serate di gioco. Buona lettura!

Oggi vi parlerò di Showdown, un veloce gioco di ruolo per 2 giocatori dove potrete rivivere l’apice di uno scontro tra due acerrimi nemici che, per forza di cose, vedrà il suo epilogo con la morte di uno dei due contendenti.

showdown

(La Cover del gioco, tutta la grafica riprende questo stile molto particolare)

Showdown si presenta come un agile manualetto A6 di una cinquantina di pagine e 20 carte, tutto a colori e contenuto in una pratica confezione a cartellina.
In Showdown, entrambi i giocatori muoveranno un personaggio che per qualche motivo è giunto alla resa dei conti con il suo acerrimo nemico e durante la partita ci si dovrà contendere sia il controllo del duello che dei flashback sul passato dei due contendenti.

Creazione  della partita e dei personaggi

• Per prima cosa dovremo determinare genere e stile, ovvero il tipo di storia che andremo a giocare. In questo modo, si definiranno molti spunti narrativi da cui trarre ispirazione per i propri personaggi. Si può spaziare davvero in qualsiasi direzione rispettando alcune semplici indicazioni, tra cui il genere di storia e le armi con cui combatteranno i nostri due contendenti.

Nella mia partita abbiamo optato per un duello in stile Wuxia, con armi bianche e mosse acrobatiche.

• Il secondo passaggio è creare il proprio personaggio. Lo si farà da soli, presentandolo in un secondo momento al nostro avversario.I personaggi sono definiti da 3 aspetti:

Dettagli: tutto ciò che rende caratteristico il personaggio a una prima occhiata, come vestiario, tatuaggi o un particolare tipo di camminata. Definiremo 4 di questi dettagli, per dare una rapida ed efficace visualizzazione del nostro protagonista.

L’arma: in Showdown si gioca un duello per tutta la partita, l’arma che usa il protagonista è un dettaglio fondamentale!

Qualità: questo è il passaggio più importante, il momento in cui definiremo cosa pensa di se stesso il nostro personaggio. Sei coraggioso? Sei un buon padre di famiglia? Un poliziotto integerrimo? Le 4 qualità andranno scritte sulla scheda con la formula “penso di essere… ”, questo perché nel corso del gioco cambieranno… in peggio!

Le Qualità sono la parte più interessante di Showdown; perdere determinati flashback durante la partita, metterà in risalto come il vostro protagonista non sia in realtà come crede di essere. Questo meccanismo introduce una rapida e interessantissima evoluzione dei personaggi che, a poco a poco, scopriremo non così limpidi e spesso disposti a tradire ciò in cui credono per raggiungere i propri scopi. E non è detto che alla fine tiferete per la sopravvivenza del vostro eroe…

• Scegliamo un nome e presentiamoci al nostro avversario, per dare il via alla partita.

Giocare

La partita si sviluppa attraverso diversi round, prima di arrivare all’amara sconfitta che farà da epilogo al nostro duello. Durante un round, giocheremo nel presente raccontando lo scontro tra i due protagonisti e rivivremo un flashback del loro passato, scoprendo il perché siano arrivati a questo punto.

Questo è un altro aspetto che trovo davvero bello di Showdown, si parte con due personaggi che si vogliono ammazzare e durante il gioco si scopre il perché, come nei migliori film

Per tutta la partita ci contenderemo due carte, il vantaggio e L’intuizione.

Il vantaggio: ci permetterà di impostare la scena del duello e di riprendere in mano la nostra carta attacco, dopo aver risolto il tiro di dadi (cosa assai importante, dato che se finiremo le carte attacco andremo inevitabilmente all’amara sconfitta!)

L’intuizione: ci permetterà di impostare le scende di flashback, dove rivivremo il passato dei protagonisti, e ci permetterà di mettere in dubbio le qualità degli stessi.

Si decide una location dove si svolge il duello, e si dà inizio alle danze. Durante il gioco, avremo a disposizione due tipi di carte:

Carte attacco: ognuna corrisponde a un tipo di dado, dal d4 fino al d12, per un totale di 5 carte.

Carte strategia: le potrà giocare chi ha il vantaggio, per modificare il lancio dei dadi e migliorare le probabilità di vittoria. Sono effetti monouso, dai nomi evocativi come “Uno sporco trucco” o un “Colpo decisivo”.

A ogni round tireremo i 2 dadi indicati nella carta attacco scelta, per decidere chi vincerà il vantaggio e l’intuizione, e di conseguenza stabilire cosa accade nel duello e nel flashback.

Forse a un primo impatto può sembrare macchinoso, ma Showdown rientra appieno in quei giochi più facili da giocare che da spiegare, e le regole scorrono via che è un piacere. Nella mia prima partita, ho praticamente letto il regolamento passo passo, in ogni fase, senza perderci molto tempo.

L’epilogo

Quando un giocatore termina le sue carte attacco scatta l’epilogo, chi possiede il vantaggio potrà decidere il vincitore del duello e narrare la morte del suo avversario. Chi possiede l’intuizione potrà chiudere la storia con un ultimo flashback, che magari getterà una nuova luce su tutta la vicenda.
E soprattutto, dopo molti round di gioco le vostre qualità saranno cambiate e vedrete i vostri personaggi sotto una nuova prospettiva, chi meriterà davvero di vivere e di morire?

Per la cronaca: nella mia partita, Zengh-Wu (il mio personaggio) alla fine è stato sconfitto, precipitando in un dirupo dopo essere stato ferito mortalmente dal nobile Pioggia d’autunno.

Durante il duello ho scoperto che Zengh-Wu non era poi così coraggioso come credeva, né era un buon padre (avendo abbandonato il figlio per farsi bello agli occhi dell’Imperatore) e sopratutto, non era il compagno d’armi fidato che Pioggia d’autunno credeva… Ma vi garantisco che anche il mio avversario si è rivelato non essere poi così immacolato! 😉

Pregi e difetti

Come premesso, ho trovato Showdown molto divertente e lo consiglio caldamente, se quello che avete letto nella mia recensione vi ha ispirato. Ecco una breve (e personalissima) carrellata dei punti di forza e difetti del gioco:

Pregi:
• Durata di una partita contenuta, ottimo per una serata

• Prezzo contenuto e materiali di qualità, le carte sono in plastica soft-touch molto gradevoli al tatto.

• Meccaniche ispirare e semplici, che rendono molto bene lo scopo del gioco, senza troppe complicazioni. Il funzionamento di vantaggio e intuizione sono un piccolo tocco di classe e vi costringerà a decidere sempre se cercare di avere la meglio nel duello o cercare di evidenziare punti oscuri del vostro nemico. I Personaggi evolvono velocemente e in modo imprevedibile riservando sempre svolte interessanti e cambi di prospettiva.

• Se uno dei due giocatori conosce le regole, può farci giocare davvero chiunque senza problemi! E anche leggendo il manuale passo passo, l’entry level al gioco è praticamente zero.

Difetti:
• Graficamente poco ispirato: qui però siamo sul gusto decisamente personale, ho trovato l’assetto grafico (che permane in tutto il manuale e nelle carte) carino come idea, ma poco evocativo.

• Leggermente lento nell’impostare i round di gioco: si dichiarano gli intenti, si scelgono le carte, si tirano i dadi e si narra. In alcuni punti, decidere cosa faremo può fermare il gioco un minuto di troppo, per poi magari risolvere la scena sbrigativamente perché il risultato è abbastanza palese rispetto all’obiettivo dichiarato.

Qualche info

showdown_slider-946x300

 

Showdown è un gioco di Seth Ben-Ezra edito in italiano da Narrattiva e lo puoi trovare qui:

http://www.narrattiva.it/giochi/showdown

5 commenti su “Giochiamo a… Showdown!”

  1. Complimenti Alberto per il tuo primo articolo e benvenuto sulla “barca del blog Torre Nera”. Non conoscevo questo titolo, bisogna che una sera in Torre lo proviamo… il tema lo decido io però. Cosa ne dici di “la battaglia finale fra i due capostipiti di due tipi di muffe micetiche che si contendono un tratto di corteccia di un albero? Un viaggione un pò alla Siamo fatti così”
    🙂

  2. Ho letto con piacere questa recensione. Sono anni che mi piacerebbe provare questo gioco.

    Ne sentii parlare per la prima volta quando curai la revisione della traduzione di Mars Colony: allora non era ancora pubblicato e aveva già avuto influenze su tutti i giochi per due giocatori più importanti del panorama indie internazionale.

  3. Grande giocone no dei miei preferiti in assoluto. Da giocare in due il non plus ultra. Peccato che esistano cosi pochi giochi dibruolo x due

  4. Salso: di gdr da fare in due solo in italiano ce ne sono diversi, a memoria:

    Showdown
    Slay/With/Me
    Mars Colony
    Cold soldier
    Coma
    L’artefatto Perduto
    The Last One
    Ars Gladiatoria il duello

    E sicuro me ne sono dimenticato qualcuno 😉

I commenti sono chiusi.