Benvenuti o bentornati, a tutti un buon inizio 2017!
Proseguo la mia collaborazione con questo sito proponendovi, per la mia rubrica sul gioco di ruolo (giuro che prima o poi un nome appropriato salterà fuori), un argomento con una doppia ramificazione.
Lo scorso mese ho stilato la mia personale classifica sui sette buoni motivi per iniziare a giocare. Certa del fatto che avrò sicuramente convinto tutti ad intraprendere questo fantastico hobby, eccomi qui con lo step successivo.
Per giocare di ruolo non sono necessarie doti attoriali particolari: quello che conta è che vi divertiate. Può, però, aiutarvi sapere che esistono due macrogruppi ben definiti tra cui potete scegliere per cominciare:
- Gioco di ruolo da tavolo
Prendiamo in considerazione l’esempio più classico: Dungeons&Dragons. Lo svolgimento del gioco consiste nella creazione di una compagnia di (chi più chi meno) impavidi personaggi dalle razze e generi più disparati che affronta creature dalle altrettanto origini e forme bizzarre per il raggiungimento di un obiettivo.
Ogni giocatore descrive, verbalmente ed in maniera improvvisata, non soltanto cosa dice il proprio personaggio, con quale tono e quale gestualità, ma anche le azioni vere e proprie: tirare un pugno, derubare qualcuno, inseguire tracce.
Qual è il vantaggio? La possibilità di poter interpretare in tranquillità, senza ulteriori stimoli esterni, tutti i fattori dati dalla narrazione del master e le azioni degli altri compagni.
Il miglior modo per poter iniziare e farsi le ossa è proprio questo. Siete seduti intorno ad un tavolo, molto probabilmente facendo indigestione di cibarie dalla dubbia natura salutare nel frattempo, al sicuro in un luogo accogliente.
Non subirete le pressioni esterne che potreste trovare nel secondo macrogruppo.
- Gioco di ruolo dal vivo
Pensate ad una location adattata a palcoscenico. Niente spettatori, niente copioni. Solamente voi: i vostri personaggi. Non siete più quelle persone che spiegavano al master che il proprio ladro avrebbe tentato di origliare una conversazione, voi siete il ladro che origlia quella conversazione.
L’impatto emotivo che può dare un gioco di ruolo dal vivo è decisamente più forte rispetto a quello che trasmette il gioco da tavolo. Questo perché siete totalmente immersi nel mondo in cui il vostro personaggio vive. Tale elemento è senza ombra di dubbio il cavallo di battaglia a favore di questa categoria, ma che può diventare un’arma a doppio taglio se la persona è ancora inesperta o non pronta ad assistere direttamente a certe scene.
La pressione di qui sopra, è data dal fatto che spesso e volentieri vi troverete in situazioni in cui dovrete agire senza poterci pensare troppo su. Ma non temete: superato il disorientamento iniziale, adorerete l’adrenalina di ogni sessione di gioco. Scoprirete un modo originale per sfogare lo stress lavorativo, ad esempio.
Oltretutto, rivestire i panni del proprio personaggio qui è inteso nel vero senso del termine. Il divertimento sta anche nel cercare e nel creare costumi e oggettistica adatti al gioco di ruolo trattato.
Purtroppo, però, c’è di negativo che trasporre un gioco di ruolo in live non sempre è possibile. Tornando al caro D&D, è molto complesso ricreare le scenografie che possono ricordare un paesaggio fantasy, soprattutto realizzare gli eventuali poteri e le creature mostruose.
Spero di essere stata chiara e concisa.
Nel prossimo articolo, parleremo di come aggirare alcuni ostacoli del gioco di ruolo dal vivo.
Grazie per aver letto il mio articolo. Alla prossima!
Tiziana Valentino
Gruppo letterario Camarilla Italia