INIS, recensione

Inis, la terza fatica della Matagot, dopo il bellissimo Cyclades, e il discusso Kemet, andiamo a fare un viaggio in mezzo ai vichinghi

Alcune delle carte presenti nel gioco… stile grafico importante, o lo ami o lo odi.

Come introdotto nel cappello dell’articolo, chi ha provato Cyclades e Kemet, riconoscerà la mano Matagot anche in questo gioco. Sacchetti per i soldatini, scatola, manuali, tutto quanto ha uno standard medio/alto, come nelle altre pubblicazioni.

Inis non è stato importato in Italia, se lo volete comprare andate sul sito del produttore che con spese modiche ve lo spedisce a casa. Io ho preso set base e espansione.

Altre carte, tutte riferite a miti e tradizioni celte.

A mio parere non è stato importato perché al contrario degli altri due titoli, questo presenta diverse parti di testo su molte, molte carte. Se per Cyclades e Kemet è stato sufficiente tradurre il manuale, Inis fa ampio uso di testo in inglese.

Ma tu sei un vichingo? Celto che lo sono!!!

Ma veniamo al gioco vero e proprio. N° di giocatori 2-4 che diventa 2-5 con l’espansione (personalmente ritengo il 2-5 un aggiunta importante) durata di 60-90 minuti per partita, età consigliata 14+. Le meccaniche presenti sono di controllo aree, draft di carte e scelta azioni.

Cosa trovo nella scatola base:

18 Edifici (1 Capitale 8 Cittadelle 9 Santuari)
17 Carte Azione
16 Carte Vantaggio
30 Carte Viaggio Epico
4 Carte riassuntive
16 Tiles territorio
1 Token “Brenn” cioè il Capo dei Capi
1 Token Stormo di Corvi
4 Tokens Pretendente al trono
8 Tokens Impresa
1 Festival Marker
48 Miniature Clan (12 per colore)

In Inis ricopriamo il ruolo di un capo Clan che deve riuscire a salire al Trono, soddisfacendo alcune caratteristiche. Come si vince? La cosa interessante è che si può vincere in tre modi diversi:

1)Essere il leader su sei o più clan avversari;

2)Essere presenti in sei territori dove ci sono in tutto sei santuari;

3)Essere presenti in sei territori o più.

Come si possono realizzare queste condizioni? La meccanica principale del gioco è il draft di carte azioni, che viene eseguito a inizio turno. Ogni giocatore decide quali carte tenere per pianificare la strategia del turno chesvolgerà.

L’immagine della scatola di espansione.

La cosa che mi ha sorpreso maggiormente è che leggendo il manuale si ha l’impressione di essere davanti ad un gioco semplice ma profondo il classico “5 minuti per imparare, 5 anni per conoscerlo”.

Come riportavo all’inizio la componentistica è di tutto rispetto. Pedine di plastica in diverse pose (per raddrizzarle basta un pò di fon), tile in cartoncino robuste e ben realizzate, carte GIGANTI e ben illustrate (pensate che le carte sono grandi come quelle di Dixit).

Personalmente trovo Inis un ottimo titolo, con la giusta durata, complessità e dose di alea (dovuta al draft delle carte). La pecca più grossa è la mancata traduzione, cosa che allontanerà i giocatori non avvezzi all’inglese. Io ho risolto, traducendo tutte le carte e inserendo dentro la busta di ognuna di queste un foglietto con su scritto il testo in italiano. Con un pò di attenzione, colore e grafica, è venuto un ottimo lavoro. (Se vi interessa contattatemi senza problemi 😉 )

Ciao a tutti, buona giornata e speriamo di poterci vedere il prima possibile, nuovamente in associazione.

2 commenti su “INIS, recensione”

  1. Anche a me Inis ispira parecchio.
    L’ho appena acquistato ma devo ancora intavolarlo, con Kemet e Cyclades che sono tra i miei giochi preferiti non ho potuto esimermi dal concludere la trilogia Matagot.
    In fondo ora che è anche la trilogia di Cmon e Lang sta per arrivare a compimento anche in casa Matagot si sono svegliati e a partire da Kemet secondo me rinnoveranno un pò il parco giochi.

    Gireresti anche a me le traduzioni delle carte e della exp?
    Saresti davvero gentilissimo

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