Il 4 Novembre è uscito “Titanfall 2”, ultima fatica targata Respawn e prodotta da Electronic Art, seguito dell’omonimo FPS fantascientifico uscito nel 2014. Dopo il relativo insuccesso del primo capitolo, accolto in maniera piuttosto fredda sia dalla critica che dal pubblico, Respawn ha deciso di correggere il tiro, ponendo un orecchio alle critiche dell’utenza e realizzando uno sparatutto solido e dalle meccaniche interessanti, incentrato sul gioco multiplayer ma (eccezione incredibile per un FPS moderno) con una campagna single player degna di nota. D’altronde, gran parte del team di Respawn aveva in precedenza lavorato a colossi come “Medal of Honor: Allied Assault” e alla serie “Modern Warfare” di “Call of Duty”. Non proprio gente alle prime armi, insomma.
Il gioco, a differenza del primo, sfortunato capitolo, è stato accolto dalla critica con ottime valutazioni: su Metacritic, ad esempio, il gioco di Respawn vanta una valutazione di 90/100, superiore a quella del suo concorrente diretto “Call of Duty: Infinite Warfare” (81/100). Ma, allora…com’è possibile che un giocone del genere stia “miseramente” fallendo dal punto di vista delle vendite? Nella prima settimana di lancio, infatti, ha venduto circa 400.000 pezzi, tra Ps4, Xbox One e Pc. Un risultato non all’altezza, viste le aspettative su un titolo del calibro di “Titanfall 2”. Come è stato possibile tutto ciò?
La causa principale è da ricercare nella finestra di lancio del gioco: il titolo di Respawn, infatti, è uscito sugli scaffali in un periodo in cui il mercato è saturo di FPS tripla A. “Battlefield 1” è uscito una settimana prima, “Call of Duty: Infinite Warfare” una settimana dopo. Un momento sicuramente pessimo per lanciare l’ennesimo FPS. Se è vero che per quanto riguarda i due titoli EA, cioè “Battlefield 1” e “Titanfall 2”, non possiamo parlare di concorrenza diretta, visto il diverso pubblico a cui i due titoli sono rivolti, per quanto riguarda la nuova fatica targata Activision le cose sono ben diverse. “Infinite Warfare” e “Titanfall 2”, infatti, hanno ambientazioni e meccaniche di gioco molto simili: sono entrambi caratterizzati da un’ambientazione fantascientifica e da un gameplay veloce e frenetico, e vanno quindi entrambi a puntare sulla stessa fetta di mercato.
L’obiettivo di Electronic Art era semplice: sfidare Activision e il suo nuovo lavoro sullo stesso piano, lanciando sul mercato non solo il nuovo titolo della serie “Battlefield”, che punta su di un bacino di utenza totalmente diverso da quello della serie “Call of Duty”, ma anche un titolo che potesse gareggiare ad armi pari con “Infinite Warfare”. Il problema principale in tutto ciò sta nel fatto che la serie “Call of Duty” può vantare una storia decennale (seppur tra alti e bassi), e una fan base ormai ben consolidata. EA ha provato a spodestare Activision dal trono degli sparatutto multiplayer frenetici, ma è rimasta scottata, complice anche il fatto che il titolo EA non è più, a differenza del primo capitolo, un’esclusiva Microsoft, il che può aver scoraggiato i possessori di Ps4 ad acquistare il secondo capitolo di una serie nata su Xbox One.
Tornando al discorso precedente, è un vero peccato che un titolo valido e solido come “Titanfall 2” sia andato incontro ad un lancio così disastroso. Se è vero che EA ha sempre ribadito di non essere particolarmente preoccupata delle vendite a breve termine, poiché è intenzionata a seguire il titolo per alcuni anni ed è quindi più interessata alle vendite a lungo termine (ha infatti annunciato che, a differenza di molti altri titoli del genere, “Titanfall 2” sarà supportato nel corso degli anni con l’uscita di DLC completamente gratuiti) è pur vero che un titolo di tale qualità avrebbe meritato un arrivo sul mercato più…favorevole.
Per chiudere il discorso, “Titanfall 2” ci dimostra come un ottimo gioco non divenga automaticamente un successo commerciale: le variabili sono moltissime, e specialmente la finestra di release è una componente importante da tenere d’occhio. Speriamo che EA, dopo la pessima scelta sulla data di lancio, decida di non abbandonare il progetto ma provi attivamente a mantenere alta l’attenzione del pubblico su “Titanfall 2”, uno sparatutto dalle grandi qualità e assolutamente da avere nei vostri scaffali.