Bentornati e bentrovati a tutti quanti. Oggi mi mi appresto a parlarvi di The Cthulhu Hack, di MS Edizioni. Per chi fra di voi non ha confidenza con i giochi che appartengono a questa categoria (gli Hack), si tratta di letture in chiave moderna di Dungeons & Dragons adattate, laddove necessario, a questa o quell’ambientazione. Detta così potrebbe non sembrare la più assennata delle combinazioni (i giocatori con qualche anno in più probabilmente ricorderanno Cthulhu d20 che, per usare un eufemismo, mal conciliava meccaniche e ambientazione), ma qui è stato fatto un buon lavoro. Qui di seguito cercherò di spiegarvi come.
THE CTHULHU HACK
Lingua : italiano
Pagine : 88(b/n)
Prezzo : 19,90 € (cartonato)
Autore: Paul Baldowski
Editore : MS Edizioni
Ambientazione
Come il mese scorso mi trovo nella condizione di dover spiegare qualcosa di già noto ma, per quelli che fra di voi non hanno mai letto le opere di H.P. Lovecraft (o tanti altri che hanno contribuito ad accrescere la “mitologia” dei sui racconti), The Cthulhu hack tratta di un gotico moderno, nella sua concezione originale collocato negli anni ’20 (ma di sovente anche ai giorni nostri)
Parla di entità cosmiche o extra dimensionali, talmente orrende e aliene da risultare inconcepibili o incomprensibili alla mente umana, la cui mera visione può condurre alla follia, che cercano di invadere il nostro mondo per i loro insondabili motivi. A degli eroi, talvolta improbabili (non aspettatevi uomini d’azione, ma piuttosto professori e bibliotecari) toccherà l’impossibile compito di ostacolarli per salvare il mondo.
In termini concreti si parla poco di luoghi, viene data maggiore enfasi ad altri aspetti (posso immaginare a causa delle dimensioni contenute del manuale), come ad esempio la natura dei Grandi Antichi e delle altre creature dei Miti, e come riuscire a rendere la giusta atmosfera
Meccaniche
Le meccaniche di The Cthulhu Hack sono molto semplici, come tutti i giochi appartenenti a questa categoria. Infatti la struttura base è mutuata direttamente dall’edizione più vecchia di Dungeons & Dragons (la scatola rossa, per intenderci), ma utilizzata in una maniera più innovativa: per esempio le quattro classi a disposizione dei giocatori (adattamento in chiave moderna di quelle classiche) sono altamente personalizzabili attraverso un lungo elenco di abilità speciali, ed è presente un semplice sistema di risoluzione delle azioni (per chi non lo sapesse, elemento completamente assente nella versione base del primo D&D). Meritano in questo senso una citazione speciale le 2 abilità investigative, torce e voce, che vengono usate in maniera completamente diversa dalle altre: se quando metto alla prova una delle mie caratteristiche devo testarla per verificare o meno il successo della mia azione, quelle investigative, finché le ho a disposizione, riescono automaticamente, ma ogni volta che le metto alla prova, devo verificare se la loro efficacia cala (stanchezza, ecc) lanciando il dado a loro connesso (in funzione della classe) e, ottenendo 1 o 2, il valore del dado cala. Quando questo scenderà sotto il dado a 4 facce non si potrà fare più ricorso a quell’abilità.
Sono presenti anche le regole per la magia, ma Ma considerando l’ambientazione in cui ci troviamo non può essere la magia ” facile ” presente in altri titoli, questa dà accesso ad un grande potere, ma il prezzo per usarla è molto alto.
Ci sono anche un buon numero di regole opzionali, alcune piuttosto interessanti, per poter andare a personalizzare ulteriormente il proprio stile di gioco (in particolare ho trovato apprezzabile la regola che trasforma i punti ferita in “risorse” del tutto simili alle abilità di investigazione).
Voto
Ambientazione: 6,5
Meccanica: 6,5
Sostanza: 6
Voto complessivo: 6,5
Conclusioni
Personalmente ho trovato interessante questo volumetto di nemmeno 100 pagine, anche considerando l’aspetto estetico: è vero che le illustrazioni forse non saranno di grande impatto, ma ho apprezzato il fatto che ricordassero delle litografie, ho dei vecchi disegni a china; l’effetto pergamena delle pagine ha fatto quanto basta per dare l’idea del vecchio tomo.
Dal punto di vista dei contenuti The Cthulhu Hack risulta un volume di facile comprensione, sia per la semplicità delle regole, sia per la scorrevolezza del testo. Di conseguenza è molto facile da spiegare, anche a neofiti, e questo lo rende a mio parere ideale per eventi come tornei o convention. Di contro delle meccaniche così semplici finiscono inevitabilmente per mostrare il “fianco”: il primo difetto che salta all’occhio è che il sistema non si presta bene a campagne lunghe (ma si potrebbe obbiettare che quando si parla di Cthulhu difficilmente le cose vanno per le lunghe); una questione un po’ più spinosa sono le Abilita investigative, che da una parte sono forse troppo affidabili (sono una risorsa consumabile ma, con il fattore alea, potenzialmente illimitata) e, a mio parere, forse un po’ troppo limitate nella varietà (almeno per quanto ho potuto vedere io).
In conclusione probabilmente è evitabile da chi ancora gioca il suo illustre predecessore senza dare segni di noia o stanchezza (e sono tanti), ma può risultare interessante per chi vuole cominciare a giocare il genere horror (di un tipo ben preciso però) o per chi dopo tanto tempo vuole tornare a questa ambientazione senza doversi confrontare con un gioco più impegnativo.
Alla prossima