Il nostro appuntamento settimanale con le recensioni di boardgame, ci riserva una sorpresa… non una Review, ma una Preview… abbiamo messo le mani su una prezzzziosa scatola contenente la versione beta di un gioco ancora in fase di testing… e sono riuscito a contattare uno dei “cuochi” che ha sapientemente mixato gli ingredienti per ottenre il prodotto finale… si perchè visto il tema e la grafica… è giusto parlare di cuochi… un pò pazzi.
Ciao Federico e grazie per la possibilità di realizzare questo articolo/intervista su questo blog, inaugurato recentemente. Iniziamo dall’inizio (e se no da dove???). Tu sei il porta voce del gruppo di lavoro che a ideato e realizzato, VegHateBles dalla A alla Z . Il gioco è da 2 a 6 giocatori della durata di circa un’ora o poco più. Mi sembra corretto fare le presentazioni. Chi sei/siete? Ovvero chi ha collaborato alla realizzazione del prodotto e in quali ruoli?
Ciao e grazie a voi per averci dato la possibilità di mostrarvi il frutto del nostro divertimento. Noi siamo un gruppo di ragazzi che si è incontrato grazie all’associazione TorreNera di Osimo (NdN Torre Nera Osimo è una delle associazioni Torre Nera presente nel territorio italiano). Come tutti abbiamo provato vari e diversi giochi e ci siamo accorti che ad ogni nuovo gioco la frase che più ha risuonato dentro all ‘associazione è stata “ma, io modificherei questa parte del gioco” oppure “secondo me sarebbe più divertente se invece di fare così facessimo cosa…” In questo clima di creatività si sono avvicinate alcune menti insane e avvicinando la paglia al fuoco è nato il progetto VegHateBles. Io, Federico, sono quello che ci ha messo le meccaniche base, Davide è stato un vero e proprio “rompi…regole” minando alla base la mia pazienza ogni istante, e Dario mani-di-fata ci ha messo la sua arte illustrativa e grafica. A dire il vero, credo che VegHateBles sia figlio un po’ di tutta la TorreNera di Osimo, perché senza l’instancabile Marco o il buon Michele nessuno avrebbe playtestato a lungo la versione Alfa fino alla Beta che abbiamo potuto presentare agli editori. L’apporto di tutti i tesserati e simpatizzanti è stato fondamentale, chi mettendo in difficoltà alcune meccaniche, chi facendo il pignolo su alcuni dettagli apparentemente inutili, chi dando spunti creativi riguardo la folle ambientazione. Inoltre VegHateBles è di fatto, figlio di tutta l’associazione anche grazie alla proposta del tesoriere Carlo di caricare le non poche spese di produzione dei prototipi nella rendicontazione dell’associazione.
Benissimo, entriamo subito nel merito di VegHateBles. Il titolo nasconde un gioco di parole, mi vuoi dire qualche cosa di più?
L’ambientazione iniziale e la primissima meccanica di base erano completamente diverse. L’idea era nata vedendo una delle vecchie scatole di giochi vintage che abbiamo in sede: “Assedio” della MB. Quindi nella plancia non c’erano né mostri né vegetali radioattivi, ma carri armati (tristemente risiko) e barricate di diversa tipologia… poi, il caro Michele un giorno entrò in sede blaterando qualcosa riguardo un’orribile cena a base di asparagi e altri vegetali assortiti… da lì Davide ha avuto un colpo di genio e abbiamo invertito alcune dinamiche offensive/difensive e l’ambientazione in cui assistenti chef mostruosi (al posto dei carrarmatini del risiko) vanno a sabotare le cucine degli avversari rubando le pericolosissime verdure rese vive dalla radioattività. (lo so, siamo folli di natura. Nessun uso di sostanze stupefacenti differenti dai grassi idrogenati, surrugati nutellosi e bibite dal sapore di origine “naturale” che girano per la sede).
Il tema di fondo del gioco è “una sfida in cucina a tinte horror”, sicuramente nel panorama ludico un tema nuovo. Come vi è venuta l’idea? Siete fan di MasterChef, di Man Vs Food o semplicemente quella sera avevate mangiato pesante?
Sicuramente nell’aria si sente il tema del cibo (che dal mio punto di vista è uno dei pochi ambiti in cui si può riconoscere e trasmettere la cultura delle differenti etnie), e quindi tutti questi programmi televisivi hanno abbondantemente arato i nostri subconsci. Ma la molla scatenante è stata appunto la pessima esperienza del caro Michele in uno di quei ristoranti “vegetariani bio ciccia free” che vanno così tanto di moda al giorno d’oggi (pig forever!). E la follia del “rompi regole” Davide ha fatto il resto.
Ho letto le regole, ho testato con mano il prodotto grazie alla bellissima beta che ci avete fornito e ne sono rimasto entusiasta. Trovo che il gioco sia un giusto mix di meccaniche originali oltre alle consuete aste, scommesse, bastardate… belle idee veramente. Puoi dare ai nostri lettori un “antipasto” un “assaggino” del regolamento?
Sinceramente esporre tutto il “corposo” regolamento è follia, anche perché si tratta di un tentativo di ammorbidire un german game, che però rimane un german… inoltre, dopo l’esperienza del ModenaPlay dove vi abbiamo ceduto una copia omaggio, anche per ringraziarvi della meravigliosa accoglienza che ci avete dedicato, abbiamo avuto i contatti con vari editori, uno dei quali ci ha dato alcune indicazioni importanti per traghettare il VegHateBles dalla versione Beta alla versione pubblicabile, quindi in cantiere abbiamo già cambiato alcune cosucce… Comunque sia, la versione Beta propone delle plance/cucine con una zona a lato chiamata dispensa e una in fondo dove posizionare le carte piatto/obiettivo. La meccanica di base è quella di distribuire sulle cucine altrui i propri ingredienti base conservati nella dispensa (ogni giocatore ha il suo specifico ingrediente che può essere asparagi, peperoni, pomodori, ecc) per poi far scendere lungo le plance “grigliate” di tutti gli avversari contemporaneamente, uno dei 5 collaboratori mostruosi per andare ad incontrare, quindi recuperare, più ingredienti possibile. Detta così sembra semplice, però prima di partire con la fase di attacco c’è ovviamente la scelta degli obiettivi da posizionare in fondo alla propria cucina e da “risolvere” componendo l’esatta combinazione di ingredienti richiesti. Inoltre è possibile che un collaboratore mostruoso arrivi in fondo alla colonna e “rompa” il piatto permettendo al giocatore attaccante di togliere punti vittoria agli avversari acquisendo ingredienti per comporre le proprie ricette. Il tutto “calmierato” da un’asta all’inizio di ogni turno di attacco che servirà per decidere chi si aggiudicherà per quel turno l’attaco più potente o quello più debole (e le “monete” da usare per l’asta sono gli stessi ingredienti della dispensa e questo impone una gestione oculata delle risorse). In fine poi ci sono anche le carte assistente che possono essere pescate in precisi momenti del gioco e che danno ulteriore variabilità alla dinamica di gioco. Insomma un gran casino che però ha una sua logica sottile che se ben colta può portare a vere e proprie bastardate tra avversari!
La grafica curatissima e originale è veramente “squisita” anche se immagino ancora in via di definizione. Da dove sono venute le idee e chi se ne è occupato?
Dario Gibbons Sampaolesi è il nostro associato dalle maninie d’oro (per chi volesse scritturarlo lo trovate su facebook). Ed ha avuto la massima libertà di espressione e creatività. In realtà la cosa che più mi è piaciuta nella realizzazione di questo gioco è stata proprio la massima stima e fiducia che ognuno ha avuto negli altri così da permettere a tutti, partendo dalle indicazioni di base, di dare il meglio possibile in un clima di divertimento e distensione (a parte quando il sottoscritto creatore di regole e Davide il “rompi…regole” si sono scornati più volte per limare il gioco verso una direzione o verso un’altra!)
Immagino che siate a caccia di una possibile casa interessata al prodotto… a che punto siete? Potete dirci qualche cosa?
Come ho già accennato l’esperienza del ModenaPlay è stata fondamentale per prendere i contatti con i vari editori di giochi del panorama italiano. Abbiamo aperto il vaso di Pandora e scoperto quali meccaniche ci sono dietro le esigenze degli editori. Abbiamo incontrato persone cortesi e soprattutto ESPERTE del settore. E, in ultimo, abbiamo forse trovato l’editore giusto per VegHateBles! Questo non senza compromessi e ulteriore sudore da investire, quindi il traguardo è in vista ma ancora lontano.
Ok, abbiamo fatto fuori la portata principale, ora ti chiedo, avete altre progetti in fase di elaborazione? Ci potete dare un assaggio? Oltre alla versione beta du VegHateBles ci avete lasciato anche un simpatico filler composto da un corposo mazzo di carte, anche questo gioco a tema cucina (allora avete il vizio!!!)
Be’, non nego che VegHateBles sia stato un progetto mastodontico. Siamo partiti a testa bassa per creare la tipologia di gioco più difficile sia per lo studio delle meccaniche, sia per il playtest, sia per l’aspetto grafico. E questo ci ha portato via più energie del previsto. Però il nostro modo di divertirci è diventato proprio quello di creare giochi! Quindi abbiamo già inviato il prototipo del gioco di carte al concorso del Lucca Comics & Games, e abbiamo nel casseto almeno altri 2 giochi pronti per essere presentati agli editori e un’altra decina abbondante tra idee allo stato grezzo e versioni Alfa. Di fatto ad ogni associato piace di più un tipo di gioco e meno un altro. Quindi ognuno ha proposto un qualcosa di nuovo. Come nuovo è il VegHateBles che è nato come german game per famiglie, quindi un po’ più morbido dei soliti german games per Nerd ma con più profondità rispetto ai family games dove fatta una partita le hai fatte tutte (monopoly stile). Quindi l’Associazione Torre Nera di Osimo sta diventando una fucina di cervelli! A partire dal gioco di ruolo live Auximon presentato lo scorso anno al ModenaPlay e che ha ormai 3 anni di gioco.
Grazie mille Federico, sia per l’intervista, e grazie ancora per la beta che ci avete fornito. Complimenti per la volontà e l’intraprendenza, speriamo che presto possiate arrivare ad una versioni definitiva del prodotto e trovare una casa produttrice interessata . Chissà, magari fra un anno me lo ritrovo sugli scaffali. Mi raccomando menzionami nei ringraziamenti 😉 . Ciao e vi auguro in bocca al lupo… mannaro.
Ciao a tutti e viva il lupo. Sempre. Soprattutto se è mannaro! Werewolf! Where wolf? There wolf.